Programma in dettaglio Design per connettere e link
Care Socie (i), Colleghe (i),
la Conferenza Palermo post 2020 si avvicina, con una piccola variazione dovuta a motivi istituzionali rispetto alle date comunicate in precedenza: saremo online il 25 febbraio giovedì in tarda mattina e il pomeriggio, poi la mattina del 26 febbraio venerdì.
Il programma è ricco di interventi, programmati in continuità con il format che aveva guidato l’edizione di Ascoli nel 2019 e con qualche novità di scaletta, di cui la più importante consiste nella presentazione delle sole Idee di Ricerca, già selezionate in double peer review e che concorreranno al SID RESEARCH AWARD seconda edizione.
La presentazione delle Idee di Ricerca avverrà in sessioni parallele, coordinate dal Gruppo di lavoro SID Research Map, a cui seguirà un confronto aperto (che sappiamo molto atteso) tra la comunità scientifica e i giovani ricercatori e per il quale auspichiamo una vostra attiva partecipazione. A seguire il venerdì mattina, la lectio magistralis del collega Luigi (Gino) Bistagnino, prossimo Socio Onorario SID, e la premiazione.
In questo momento gli organizzatori stanno lavorando sulle potenzialità della piattaforma web che ospiterà il nostro evento, al fine di rendere l’incontro, oltre che fluido, anche vivace. Immagineremo Palermo, i suoi profumi e i suoi rumori attraverso il racconto per immagini di Sandro Scalia, e il suo calore con l’ospitalità genuina che i colleghi palermitani sapranno trasmetterci anche a distanza. A loro per primi va il ringraziamento della nostra comunità per aver condotto, anche in tempi difficili, la gestione di questo, a lungo atteso, appuntamento.
In allegato il programma delle giornate, che sarà postato anche sul sito. Restate comunque in ascolto perché avremo necessità di comunicarvi ancora notizie, in particolare sulle modalità con cui si svolgeranno le sessioni parallele under 40 e ovviamente…il link di accesso!
Comunicazione presidente
Programma in dettaglio Design per connettere e link
In questi anni Palermo, grazie alla sua forte identità euro-mediterranea e all’attuazione di politiche e pratiche di integrazione e rispetto delle nuove cittadinanze, si è guadagnata la reputazione di “città dell’accoglienza”. Di fronte alle tensioni sociali, agli squilibri economici, alle molteplici linee di crisi che emergono da storie e geografie oggi totalmente interconnesse, la città esprime in questo momento una particolare sensibilità e capacità di ascolto, proponendosi come un laboratorio multidisciplinare di sperimentazione sui temi dell’interculturalità, della connessione e dell’inclusione sociale e culturale. In questo contesto e in relazione a queste caratteristiche, l’annuale incontro della SID sull’avanzamento della ricerca e sulle prospettive scientifiche del design propone una riflessione approfondita sul tema del “Design per connettere”
Una delle molteplici ragioni di questa scelta è che il tema valorizza la vocazione del design come disciplina “relazionale” e “connettiva” e del progetto come strumento per la costruzione di relazioni e connessioni. A partire dai significati metaforici e virtuali del verbo “connettere”, legati oggi principalmente alla dimensione digitale e delle reti, è doveroso affrontarne anche il senso profondo nelle interrelazioni concrete fra le persone e il loro ambiente, fra le persone e le tecnologie, fra le persone fra di loro. Un impegno in cui il design, attraverso la propria sensibilità immaginativa, sperimentale e progettuale, può mettersi alla prova, rinnovando approcci metodologici, strumenti di orientamento e d’intervento, tanto nella costruzione di nuove visioni, quanto nella riorganizzazione degli spazi sociali e culturali, dei modi di vita quotidiana, della produzione e del consumo. Infine, questa scelta tematica intende essere occasione per verificare come gli strumenti e i metodi della disciplina possano contribuire a fronteggiare le molteplici linee di crisi e opportunità emergenti in questo momento.
Una storica peculiarità del design è la circolarità del processo che “connette” la continua sistematizzazione teorica e metodologica della disciplina con le prassi di tipo sperimentale che ne attivano la tensione progettuale. Lo stretto rapporto con i problemi di una realtà in continuo cambiamento, che è proprio dell’azione progettuale, esalta la circolarità tra teoria e pratica, fra astratto e concreto, fra immaginazione e realizzazione. Tenendo conto di queste caratteristiche, SID propone di articolare il tema generale in tre aree, che riguardano i processi, i patrimoni e le persone.
La variegata fenomenologia in cui il design si mostra oggi documenta il dialogo tra settori un tempo dicotomici, soprattutto intorno alla ricerca di forme di innovazione sistemica che possano raccogliere le complesse sfide ambientali e sociali. Il design diventa luogo di integrazione fra i più avanzati ambiti tecnico-scientifici e gli approcci della cultura umanistica; tra produzione e ricerca del bene comune; tra attori territoriali ed esperti del progetto. In questo senso il design partecipa sempre di più ai processi nel mondo produttivo, nella rete, nell’ambiente, con una funzione di connettore tra persone e sistemi.
“Design per connettere” propone inoltre la capacità di cogliere e narrare le risorse e la specificità di quel palinsesto multidimensionale che è il territorio, nelle sue peculiari forme di “paesaggio culturale” in cui si intrecciano qualità tangibili e intangibili, tradizione e innovazione, peculiarità dei luoghi e aperture al mondo. Anche qui la cura del patrimonio ereditato dal passato si intreccia ai linguaggi tecnico-scientifici, diventando oggi terreno di sperimentazione privilegiato nella produzione di senso, di nuove forme conoscenza, di partecipazione e di valore economico.
Ma la qualità connettiva del design è costituita soprattutto dalla centralità delle persone: l’attenzione alla quotidianità, le opportunità di accesso alle risorse e alle reti, le capacità e le identità dei singoli e delle comunità alimentano la “speranza progettuale” di un futuro non oscurato da delimitazioni geografiche, culturali, ideologiche. Pur con tutte le difficoltà che la natura radicale dei problemi contemporanei ci pone, è questo il terreno nel quale maggiormente il design può fungere da attivatore, facilitatore e, perché no?, risolutore di problemi.
All’interno di questo ampio scenario SID propone di enucleare tre argomenti di specifico interesse e attualità per la comunità scientifica del design, identificandoli come fulcro nella costruzione di un ricco e plurale stato dell’arte del “Design per connettere”:
1 — Connettere / Persone
2 — Connettere / Patrimoni
3 — Connettere / Processi